da lontano/da vicino

Da piccola rovistavo nei cassetti dei miei nonni e mi sembrava di trovarci sempre dei tesori grandi come loro che erano alti.
Ogni ricordo che custodivano era un segreto per me che allora non potevo comprendere come funziona il tempo e quanto valore ha; non sapevo – ma intuivo forse – quanto fosse enorme il peso dei ricordi.
Allora nel buio dei cassetti cercavo senza sapere cosa e oggi che saprei cosa cercare non ho più cassetti da aprire.

Eppure mi rimangono delle immagini e alcune storie che stanno appiccicate alle pareti della memoria come poster. Ci passo davanti ogni giorno e non li degno di uno sguardo, poi all’improvviso uno spicchio di sole si posa proprio lì.
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C’era una volta un cugino dei miei nonni.
Si chiamava Sergio, di cognome faceva Sera ed era un portento negli studi. Era capace ed ambizioso, doti queste che aveva ricevuto in dono dalla madre, Caterina Cappuccini, la quale a suo tempo era stata la maestra più giovane d’Italia.
Sergio si era brillantemente laureato a Roma, in Economia credo. Aveva vinto una borsa di studio che gli avrebbe pagato il soggiorno negli Stati Uniti.
Sergio partì e cominciò da lì l’avventura della sua vita.

Iniziò una folgorante carriera diplomatica e negli uffici dell’ambasciata italiana incontrò quella che divenne presto sua moglie: Maria Stella Nardilli.
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Lei, originaria di Sulmona in Abruzzo (là dove fabbricano i confetti famosi in tutto il mondo) lavorava nell’ambasciata italiana già da tempo ed aveva la cittadinanza americana, in oltre – se non sbaglio – aveva qualche anno in più di Sergio.
Le male lingue rumoreggiavano che lui l’avesse sposata per la carta verde, ma chi li ha conosciuti giura che non sia mai esistita al mondo una coppia tanto male assortita eppure innamorata quanto loro.
Lui era austero ed imponente; la statura ne rifletteva la posizione sociale che si era elevata allo stato più alto della carriera diplomatica; lei, di contro, più che di cannella come i confetti della sua terra, sembrava fatta di peperoncino e paprica insieme.

Me la ricordo bene; la si riconosceva da lontano per i suoi cappelli a falda larga, le mise eccentriche ed i gioielli preziosi.
Un giorno, a casa di mia nonna, la vidi correre nel campo tra le pannocchie, con un corpetto bianco ed i mutandoni di pizzo san gallo. La vita sembrava piacerle e credo abbia saputo viverla.

La madre di Sergio aveva comprato un titolo nobiliare, cosa che destò biasimo in qualcuno ed un po’ di invidia in altri.
Sta di fatto che Sergio divenne conte,ma per tutti la contessa era lei: Maria Stella.
Ne aveva il portamento, la rete di amicizie, il savoir faire dell’aristocrazia romana… non quella decaduta e godereccia che si ricicla in tv per campare, ma quella un po’ meno salottiera e più fattiva.

Una volta le chiesi se avesse il sangue blu. Lei mi rispose indicando la vistosa collana di turchesi che portava al collo “si, ma vedi, non è proprio blu”.

Anche se la storia non si fa con i “ma” e con i “se”, probabilmente oggi ci saremmo piaciute.
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Uno che le è stato accanto sempre, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, è mio cugino Andrea.
Dico che è mio cugino per questioni anagrafiche, in realtà se volessi essere precisa dovrei chiamarlo zio, essendo lui il cugino di mia madre.

Andrea è lo spicchio di sole che ha illuminato i miei ricordi lontani (insieme a quelli in cui con suo fratello Marco e Lucilla e Mauro, mi crocefiggevano la domenica di Pasqua… così per giocare alla passione vivente… )

Andrea è venuto a trovarmi qualche giorno fa e mi ha parlato del progetto che ha realizzato.
Si chiama Jus et pax, è un ente di formazione, ricerca e studi sulla pace ed ha voluto intitolarlo alla memoria di Sergio e Maria Stella.

L’ente orgaizza corsi di formazione su Diritto Internazionale Umanitario, sulla solidarietà internazionale, sulla multiculturalità e sui diritti umani.
Emagister.it, la guida intelligente di formazione,ha categorizzato la Jus
et Pax come “centro di eccellenza” e secondo i dati statitici si è
raggiunto un tasso di conversione tra richieste ed iscrizioni del 16,67%.

L’indirizzo internet è questo e la sede è in quel gioiellino di città che è Alatri.

Il 16 ottobre la Jus et Pax celebrerà il suo il 1° compleanno.
Io sarò oltreoceano, ma mi unisco agli auguri e alle congratulazioni.

Anzi Andrea, tienimi aggiornata che presto voglio venire a trovarvi!

11 Risposte

  1. PRIMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO…
    😛

    Questo tuo post mi ha commosso, ma non ho intenzione di raccontarti perché. Non ora, almeno.

    Un abbraccio nostalgico 🙂

  2. 😉

  3. Io amministro un gruppo Flickr intitolato Old stories quindi comprendo benissimo le sensazioni che descrivi all’inizio.
    A me piaceva tanto rovistare nei cassetti profumati di mia nonna paterna. I miei bisnonni vendevano stoffe e trovavo sempre fazzoletti ricamati e bellissime camice da notte.

    Stupenda la storia di Sergio e Maria Stella. Jus e Pax sembra interessante, vado a dare uno sguardo al sito…

  4. che bella storia..sembra un romanzo d’altri tempi!
    🙂
    congratulazioni al cugino!

  5. è molto bello immaginare di poter vivere i ricordi degli altri. Quelli di Marco, Mauro e Lucilla devono essere stupendi, almeno per quanto riguarda la crocifissione pasquale della Brigida

  6. almeno hai qualcosa di bello da ricordare
    non è poco
    un beso

  7. che bei ricordi..!!!un viaggio nel passato….!!!

  8. P.S.
    Albè ma te non dormi la notte giusto x essere il primo a commentare???? 😉
    scherzoooooo

  9. Che bello sapere che la parola “eccellenza” si accosta ancora a qualcosa nato nella nostra terra…un abbraccio!!!!

  10. Consigli per gli acquisti… http://alberta-g.blogspot.com 😉

    Un abbraccio familiare 🙂

  11. Ringrazio di cuore mia cugina ( opss….mia nipote) per la bella presentazione e tutti coloro che hanno voluto rispondere con un commento.

    grazie a tutti.

    Andrea

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