Il quotidiano

Leggo La Repubblica.
Anche Il Corriere a volte, ma leggo la Repubblica ogni giorno.
L’ho sempre fatto per simpatia e per convinzione, pressapoco.
Oggi la leggo quasi sempre on-line e come la maggior parte delle cose che mi riguardano anche La Repubblica è un retaggio, un’eredità paterna.

L’altro giorno al cimitero guardavo le rose arancio sistemate nel vaso e ricordavo.
L’ultima immagine che ho di mio padre prima che entrasse in ospedale è li, a cinquanta metri dall’edicola, dove mi aspettava mentre io andavo a comprare il giornale quando lo portavo a passeggiare. Mi aspettava insieme a Brando, io ci mettevo il meno possibile. Quando tornavo da loro, il cane mi scodinzolava, la faccia di papà invece era sofferente, forse impaurita. Quando ripenso a quel viso mi sembra quello di chi vede qualcosa di terribile che nesun altro può vedere, il viso di un uomo solo nel buio.

Le mattinate erano così: io, lui ed il giornale, un articolo alla volta, un po’ alla volta.
A dire la verità non riusciva neppure a leggere in quel periodo, quindi il giornale glielo leggevo io. Un po’ di politica, un po’ di sport, poi si stancava. Mi ricordo, si.
Eravamo in piena campagna elettorale, la sua squadra stava per vincere lo scudetto ma lui non aveva entusiasmo per nulla, come se la malattia gli avesse portato già via qualche pezzetto di vita o se gli avesse svelato quale bluff si celasse in quello scudetto ed in quelle elezioni.
E anche quando lo chiusero in ospedale non ci fu mattina che non passai in edicola a comprargli il suo giornale, finchè fu cosciente, finchè riuscimmo a sperare che potesse guarire.
Seppe che era morto il Papa e seppe il risultato delle elezioni e quelle furono le ultime notizie che apprese.

Poi il buio prese il sopravvento.

Oggi leggo la Repubblica che spesso sembra un giornale fra tanti e che ogni tanto svetta per qualche lampo di genio.
Seguo le inchieste, le gallerie fotografiche, la web tv, ho conosciuto dei giornalisti de La Repubblica, nella sede de La Repubblica ci sono persino stata e mentre leggo ripenso agli editoriali di Scalfari,  a decenni di vita passata, penso a papà e mentre leggo, leggo anche per qualcun altro.

15 Risposte

  1. anch’io l’ho perso lo scorso aprile ed anch’io leggo repubblica e il corsera (comprandoli) come quando c’era lui….un abbraccio

  2. Qualche volta i gesti semplici ci legano alle persone che sono state importanti per noi. Ed è un legame che nessuno potrà mai spezzare.

  3. newyorker: ogni tanto il giornale lo compro… ma online è così comodo!

    S.B. questo è sicuro

  4. Anche a me capita di fare le cose per due, a volte anche per tre.
    Ci metto più fatica…ma le faccio meglio.

    Un abbraccio ciociarotta…e voglio vedere quando riusciremo a vederci!

  5. io ricordo mio padre la sera proma che morisse…avevo comprato il latte e lui mi disse -ma scade l’otto!- -ma oggi è soltanto il cinque- risposi incredula…
    Penso che lui è durato meno di quel litro di latte…aveva solo 66 anni.
    Mi sono emozionata legendo il tuoi post.

  6. leggendo:)

  7. mi ricordo una domenica di otto anni fa
    era agosto
    telefonai a mia nonna che stava a bolzano ed io dalla calabria cercavo di farle sentire la mia presenza ogni momento che potevo (bollette terrificanti…)
    le chiesi nonnì come stai?
    eh figlia mia, mi rispose, sto come i vecchi…rimasi gelata
    mia nonna aveva 96 anni e fino a pochi giorni prima s’inalberava se qualcuno osava dirle che era vecchia. lei si definiva una donna matura avanti negli anni..capii che stava finendo i suoi giorni e rimasi gelata x giorni. faceva un caldo bestia ma io tremavo dal freddo. due giorni dopo la vidi in sogno, bella, radiosa, che mi guardava sorridente, aveva un alone di luce dietro di lei. mi svegliai terrorizzata, telefonai subito, rispose mia zia, le dissi nonna è morta vero?
    allibita mi rispose affermativamente, che era mancata dieci minuti prima, ma come facevo a saperlo? mi era venuta a salutare. ne soffro ancora, è stata nonna, madre, sorella, amica, confidente x tutta la mia vita. mi manca parecchio eppure allo stesso tempo so che è con me, che veglia su di me, che mi protegge.
    non è al buio bri…così come non è al buio il tuo papà
    pensa a questo e cerca di essere serena
    un abbraccio

  8. sono un po’ spiazzata da questo post
    molto bello
    ma non ho un commento intelligente da postare.
    buon week end

  9. post commovente…

  10. Pat: è vero, le cose si fanno meglio se le si fa anche per qualcun altro.

    Francesca: anche tuo padre giovane, il mio ne aveva 64

    Artemisia: ci spero, ma quando stava male, credimi, era nel buio più completo

    Wood:non fa niente 🙂

    Ros: guarda, soprattutto per me…

  11. Capisco quello che provi,anche a me mancano tutte le cose che facevo con papà; sono ormai 11 anni che non c’è più ma sembra non essere passato un solo giorno! La vita continua, credo che una parte di me sia morta con lui e, purtroppo, il tempo non riempirà mai il vuoto che c’è dentro di noi.
    Ci vediamo stasera, cara.

  12. il quotidiano…
    c’è sempre un quotidiano nella vita di tutti noi e sempre qualcuno da associare a quel quotidiano. è un’idea buffa secondo me, associare una persona ad un quotidiano, però è una cosa tenera e toccante. mio nonno tutte le mattine usciva presto e tornava dopo un’oretta. un litro di latte, pane per la giornata e La Stampa. e chi se lo dimentica!!

  13. Elisa: ci vediamo tra poco… che sennò Rocco comincia a sparlare di me.

    Fede: mi hai fatto pensare a mio nonno e alle piccole cose che lo dividevano da mio padre. Lui per esempio comprava l’unità 🙂

  14. Mi viene la pelle d’oca !!! Mi sembra di rivedermi con mia mamma, quando al mattino alle 6 (perche’ poi lavoravo)andavo a prenderle il Mattino, il Gazzettino,La Repubblica e il Corriere.Li leggeva tutti e guai se qualcuno li sfogliava prima di lei!Poi mi sono sposata e il gionalaio con la chiave del portone glieli lasciava nel sottoscala.La sua preoccupazione che nessuno potesse andarglieli a prendere perche’ non poteva fare le scale!Gli ultimi giorni vedere sulla sedia i quotidiani che si accumulavano senza essere aperti….

  15. Sei dolce!!!

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