Come le foto

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Qualcosa mi sfugge dalle mani.
La serata appena trascorsa avrei dovuto passarla fuori; facendo magari le solite cose, niente di speciale; invece sono rimasta a casa col dottor House, a piangere come un vitello quando ho visto guarire un uomo all’improvviso.
Lui si è alzato dalla sedia a rotelle ed ha abbracciato la moglie e il figlio. In quella scena, manco a dirlo, ci ho visto qualcosa che avrei voluto per me.
Me lo chiedo tutte le volte: “ma perché lo guardi? piangi immancabilmente lo sai, queste storie di ospedali, malattie e guarigioni hanno un brutto effetto sui tuoi nervi”
Eppure ci casco sempre, è più forte di me.
Se Marco avesse fnito prima al lavoro invece di fare tardi in maniera così imbarazzante… magari la tv l’avrei vista con lui e forse non mi sarei abbandonata all’emotività così sfacciatamente.
Io lo so già da un po’: qualcosa in me non va più. Non riesco a trattenere le emozioni, mi commuovo troppo e troppo spesso. Ormai non c’è neppure un film che non tocchi le mie corde sensibili e mi identifico con tutti i deboli, i diseredati, i perdenti, gli ultimi del mondo vero e anche di quello finto.
Chiamiamo le cose con il loro nome: il mio si chiama “esaurimento
Eppure, per fortuna, resta accesa una fiammella in profondità. Quella fiammella fa una luce sufficiente e mi consente di vedere come sono fatta, magari non abbastanza da capirmi, ma mi vedo e mi fa solletico di tanto in tanto e mi strappa gioia improvvisa e di altra gioia ancora mi ingolosisce. E allora forse, penso, non va così male e quello che non va, passerà prima o poi.

9 Risposte

  1. Buon Giorno Brigida, piacere di conoscerti…
    credimi ho tante foto perchè le seleziono per il blog, quando ho trovato quella di Gabriel …un primo piano di scorcio, ho detto metterò questa…tante donne saranno contente…

    grazie di essere passata e se ti va continua,
    ti aspetto…

    Complimenti per il tuo blog, non è il solito…

  2. Capisco, e non vorrei, quello che stai passando; perché non ne sono immune… Penso che ci voglia del tempo, tanto, e una grossa spinta dall’interno.

    Il senso d’inadeguatezza può essere placato solo dalla dignità con cui i nostri affetti si sono allontanati fisicamente. Lascia che chi ti è vicino ti asciughi le lacrime, aiuta.

    Un abbraccio commosso. 😉

    P.S. PAPARAZZA la tua opera di sciacallaggio per raccogliere nuovi potenziali contatti è imbarazzante. Abbi un minimo di rispetto per gli altri e accetta il fatto che il tuo blog/agenzia di stampa troverà sponsor solo quando tu pubblicherai notizie realmente interessanti. Sei invadente!

  3. Alberto, in questo caso paparazza non ha colpe… e poi non litigate! in certi casi si può vivere e lasciar vivere, no? 😉

  4. Brì….inizia a fare scorpacciate di quella piccola fiammella…inizia a diventarne bulimica…è l’unico modo per diventare grassa di gioia.

  5. uhm, diciamo che diventare grassa di gioia forse non è esattamente nella mia natura… però ci provo!

  6. Hai ragione, Brigida: ho esagerato.
    Chiedo scusa a te e a Paparazza.

    Un abbraccio penitente. 🙂

  7. Mi prendo l’abbraccio 😉

  8. Una eccessiva sensibilità può essere controproducente ma spesso ci fa entrare più in contatto con la parte migliore di noi.
    Come dice Guevara

    Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo.

    E soffrire pensando al dolore degli altri ci ricorda quanto siamo fortunati e che non dobbiamo usare male il nostro tempo.

    Solo per dare un esempio e sperando di non farti piangere ma riflettere…

    Marcomkc

  9. @Alby non è da te.
    @Questa cosa capita anche a me ultimamente, dovevi vedermi l’altra sera al cinema a vedere il film di Muccino, la mia amica era preoccupata, pensa che sia incinta…
    Buon week-end Brì.

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