Mi stringono la mano, perché sono una brava ragazza dicono, forse persino migliore di quanto credessero e questo perché parlo dei miei sentimenti come se in fondo appartenessero a tutti. In realtà ho il terrore di essere sempre approssimativa. Anzi ho la certezza di esserlo.
Dentro questo corpo c’è un’anima che impazzisce di mille emozioni e più mi convinco di essere forte e meno ci credo. Avevo sempre creduto di non essere come lui e invece…
Questa è una notte che avrebbe dovuto già essere finita. Una notte umida e malinconica.
Il mio microfono sfumava nell’eco della valle, quello degli altri rimbombava contro le rocce di S. Martino, in mezzo tutto il resto; un paese ancora sveglio, in bilico tra lucciole e anabbaglianti.
Chi mi conosce lo sa.
Chi mi conosce sa quanto sia difficile per me parlare e persino pensare a certe cose. Chi mi conosce sa che stasera non sono tranquilla.
Gli altri invece sono liberi di credere che tutto si risolva dopo una scelta. Io ho scelto di provare la mia esperienza politica ed era pacifico che la figura di mio padre sarebbe stata terreno fertile per ogni parte. Non fa una piega ed io non aggiungerò molto.
Soltanto che ne faccio una questione di opportunità e di sensibilità, forse potrei anche scomodare la classe.
Ne faccio una questione di principio, perché certi ricordi sono solo miei.
Ne faccio una questione di valori perché la sua è stata una vita troppo preziosa per agitarla oggi come uno spauracchio.
Vorrei solo far volare un aquilone per il sorriso di quel bambino che oggi ci guardava da sotto il palco testimoniandoci in carne ed ossa il volto felice della speranza.
Domani mi sveglio presto come al solito, ma stanotte spero di sognare una stretta di mano che da troppo tempo non ho più e che mi manca… Chi mi conosce lo sa