Sai, questa storia di inchini, talmente profondi da far affondare una nave, questa storia di lupi (di mare) e di agnelli, questa storia di bracci di ferro tra sete di giustizia e golosità da consumatore di storie da talk show mi ha resa riflessiva. Più del solito intendo.
Ho cominciato subito a identificarmi con lo sfigato che ha fatto quel gran casino. E’ più forte di me, io mi identifico sempre con lo sfigato di turno, col cazzone di turno. E non perché sono un’imprudente, come forse è stato Schettino, ma perché sono distratta e spesso faccio errori di valutazione, con la gente, nelle situazioni, persino nei sogni.
Allora ho pensato: cazzo, quest’uomo questa manovra deve averla fatta altre volte e gli è sempre andata bene, ma quella volta lì no. A dirla tutta forse la manovra non l’ha nemmeno fatta lui, chissà. Poi, cialtroneria per cialtroneria, non ha capito o voluto capire quanto la cosa fosse seria e ha perso tempo, ha cincischiato, alla fine sono morte 10, 11 persone, non so, non sto seguendo. Però purtroppo la sensazione che ho è che c’è uno Schettino in me anche se non è detto che ci sia una me in Schettino.
Il punto è che non riesco a condannare quest’uomo che giudico un cazzone e un vile e al quale non trovo nessuna attenuante e nemmeno ci provo, ma non lo condanno perché io non riesco a vedermi tanto diversa da lui.
Non lo posso sapere, non sono il capitano di una nave e probabilmente non sarò mai capitano di niente ma forse al suo posto me la sarei data a gambe anche io in preda alla disperazione e alla fifa e invidio nella maniera più totale chi è certo che si sarebbe comportato diversamente.
E, non so, a guardarsi intorno sembra pieno così di gente che è sicura di non aver niente a che fare con Schettino, felice di sputargli addosso disprezzo e derisione, talmente tanta che forse Schettino… e magari anche io, siamo alieni finiti per sbaglio in un mondo di gente figa, per cui la serietà è un valore assoluto e, figuriamoci, anche l’onestà.
Insomma, devo aver sognato e fatto un errore di valutazione quando ho creduto di trovarmi in mezzo a gente che evade le tasse, che protegge i mafiosi, che elegge (a oltranza) politici corrotti e che abbandona i propri vecchi negli ospizi (tanto per dirne una).
E quindi ecco, io e Schettino ci troviamo un po’ spaesati e stupiti e ammirati e io sono un po’ malinconica perché ho il rimpianto di non aver mai conosciuto un eroe anche se, evidentemente, doveva essere molto più semplice di quanto credessi.