Archive for giugno 2007

Madonna Brigida
giugno 30, 2007

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primo agosto del 1230
Federico II arriva ad Arce.

Forse in mezzo alla folla di curiosi c’è una mia ava che sta a guardare e sogna regni lontani.
Stasera, comunque, rievocazione storica.
Io, come al solito, aiuto regia.

La frase rubata
giugno 29, 2007

– “Tu non lo sai, ma io mi so quasi stufata
– “Mi sa che qua ci siamo stufati quasi tutti

Una amica di mia madre  e la risposta di mia madre.
Non so di cosa parlassero e forse non lo sapevano bene neppure loro.

Cose di Casa
giugno 29, 2007

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Vivo in questo casermone rosa (che è stato grigio per gran parte del tempo) da 17 anni ormai. Piano piano si sono accumulati oggetti ai quali sono affezionata e della maggior parte dei quali non mi priverò mai più, tutti legati ad una sensazione precisa e a ricordi importanti. Ce ne sono a migliaia, ecco una piccola sintesi:

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Il bauletto che usava mia nonna per metterci aghi, fili, ditali e tutto il necessario per i rammendi quotidiani

Il mobile di mia nonna

le matrioske comprate al mercatino di Formia

Il lavandino che ha fatto penare me e mamma

La panca costruita a mano da mio zio

Le tende del bagno che fanno una atmosfera che nessuna foto riuscirà mai a cogliere.

la scacchiera di Paolo Chiari

la fisarmonica di mia nonna (Lucilla e Debora, voi ve la ricordate?)

Lo specchio che comprai tanti anni fa a “la chiave” a Roma

La scultura fatta col das da Stella (Stella, ancora ce l’ho!)

Ciabattine da mille e una notte.

Troppo Sole
giugno 28, 2007

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Arriva un momento in cui si deve dire “basta” ed io non l’ho detto.
L’attenuante era il gran vento che ci spingeva a restare al sole nonostante fosse meglio – ormai è evidente – prendersi una pausa.

Ieri mare, dunque.

La prima giornata al mare, il primo pranzo al mare, la prima ustione della stagione.

Io e due sempre giovani amici di famiglia. Coloro che hanno testimoniato alle nozze dei miei, che mi hanno battezzata e persino cresimata. Lei è la migliore amica di mamma, lui uno dei migliori amici di papà.
Con loro, è tradizione, mangiamo la sera della vigilia di Natale. Cascasse il mondo.

Abbiamo passato il tempo a chiacchierare di vestiti, di tennis, di politica e tv, poi a mangiare e a goderci il sole.

Tornati in macchina ci siamo accorti di essere peperoni arrostiti.

Ormai è fatta, può soltanto andare meglio!

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Mio fratello è figlio unico
giugno 28, 2007

Diceva Rino Gaetano. Scamarcio non c’entra nulla.

Mio padre invece era figlio unico, ma aveva un fratello.

Papà era una persona alla quale piaceva l’amicizia e senza stare tanto a decantarne il valore o l’importanza, lui viveva e nutriva amicizie variegate, di natura diversa, in ogni strato sociale che gli capitava di sfiorare. Amicizie fortissime, infrangibili come non capita spesso di vedere.
Era una specie di ape regina: un solitario che non veniva mai lasciato solo. Nessuno lo ha mai tradito e lui, con la sua diplomazia decisa e col suo carisma, ha saputo tenere in piedi rapporti improbabili.

Molti amici quindi, ma un fratello solo. Due figli unici che si scelsero fra tanti.

Si erano conosciuti ai tempi della scuola, si erano scoperti tipi brillanti entrambi, ma con talenti diversi.
Crebbero insieme e furono l’uno lo specchio dell’altro: talmente contrari da rivelarsi a vicenda la propria natura più profonda. Diversi nel modo di vestire e di guidare, diversi i dischi, il lavoro, le macchine; finirono per sposare due donne che allora si somigliavano quasi come due gocce d’acqua.

Mi stupivo di quanto si sentissero raramente, mese dopo mese. Ora che erano sufficientemente lontani da perdersi di vista, ogni tanto temevo che succedesse.
Papà però mi diceva: “non abbiamo bisogno di vederci o di telefonarci, a noi non serve”. Mamma confermava, lei capiva meglio di me.
Poi capitava che si vedessero finalmente e quando succedeva sembrava che non avessero passato un attimo separati.

Amedeo, il fratello di mio padre.

Io adoro il profumo del suo dopobarba quando mi abbraccia e mi stritola e mi chiama “pupè”.
Lo fece anche al funerale di papà.
Quando arrivai alla camera mortuaria lui era già li, piangeva e gridava forte.
Gridava: “è morto mio fratello… mio fratello”.

Mi faceva paura, mi squarciava lo stomaco quel grido, ma mi colmava di gioia e di amore, mi rivelava una speranza, una vicinanza, un dolore che fra tutti era il più simile al mio.

Sono felice che papà abbia avuto un fratello e che questo rapporto di sangue vivrà sempre dentro e attraverso di me.

Catena
giugno 26, 2007

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Karmaburning chiama, Brigida risponde.
Catena del genere più introspettivo che un po’ mi ricorda l’ottimo blog “se fossi

SONO UN ANIMALE DI TERRA: Gatto
SONO UN ANIMALE D’ACQUA: cavalluccio marino
SONO UN ANIMALE D’ARIA: ape
SONO UNA PIANTA: orchidea
SONO UN GIORNO: la domenica
SONO UNA PIETRA: una perla rosa
SONO UN EVENTO ATMOSFERICO: rugiada
SONO UN ELEMENTO: aria
SONO UN’ARMA: fionda
SONO UN PREZIOSO: una collana
SONO UN PIANETA: B 612
SONO UN LIBRO: La casa degli spiriti
SONO UN FILM: lezioni di piano
SONO UNA DROGA: zucchero
SONO UN CIBO: pasta con le verdure
SONO UN OBIETTIVO: liberarmi dalla paura
SONO UN SOGNO: un attico al centro di Roma
SONO UNA CANZONE: la cura
SONO UNA MAGIA: ah… tutta la casa pulita in uno schiocco di dita
SONO UN MANGA: un che?!?
SONO UN VESTITO: so stylish e comunque stravagante
SONO UN COLORE: bianco
SONO UN SENTIMENTO: la fratellanza
SONO UNA PAURA: paura dei cani e dell’aereo e di varie altre ed eventuali
SONO UN ANIMALE MITOLOGICO: il cane Argo
SONO UN MATERIALE: raso
SONO UNA PAROLA: blog
SONO UN NUMERO: 7
SONO UNA CITTA’: Roma
SONO UN PAESE: Arce
SONO UN HARDWARE: un che??
SONO UN GIOCO PER PC: second life vale lo stesso?
SONO UN GIOCO PER PS2: passo
SONO UN MOSTRO: medusa
SONO UN PENSIERO INSISTENTE: devo comprare quelle scarpe.
SONO UN OGGETTO DI ARREDAMENTO: sofà
SONO UN’ABITAZIONE: Villa Certosa può andar bene
SONO UN OGGETTO MAGICO: i tarocchi
SONO UN ODORE: cioccolato
SONO UN’IMMAGINE: una cicala su un ramo
SONO UN SOFTWARE: bah, boh
SONO UNO STRUMENTO MUSICALE: il piano
SONO UNA SITUAZIONE IMBARAZZANTE: Io, con un microfono in mano e la gente che mi guarda.
SONO UN OGGETTO INUTILE: gli adesivi per le unghie
SONO UN PERSONAGGIO DELLA TV: Raffaella Carrà
SONO UN TELEFILM: fame – saranno famosi
SONO UNA POZIONE: latte e menta
SONO UN PECCATO: eh si, uno solo?
SONO UN ACCESSORIO: borsa
SONO UN GIOIELLO: cavigliera
SONO UN MOMENTO: le sette di sera a passeggio per la campagna
SONO UNO SPORT: ginnastica
SONO UNA MATERIA SCOLASTICA: uhm… Italiano.
SONO UNA CLASSE: B
SONO UN CARTONE ANIMATO: Candy Candy
SONO UNA LETTERA: Caro Marco…
SONO UN MESE: luglio
SONO UN FRUTTO: ciliegia
SONO UN GELATO: vanity o Venere o Gaudì di sammontana ;P
SONO UNA FESTA: la liberazione
SONO UNA NAZIONE: Italia
SONO UNA LINGUA: francese
SONO UN PERSONAGGIO DELLE FIABE: La principessa sul pisello
SONO UNO DEI SETTE NANI: pisolo
SONO UN PUNTO CARDINALE: est
SONO UN DOLCE: un lindor
SONO UNA PARTE DEL CORPO: i capelli
SONO UN NOME: Brigida
SONO UNA STANZA: il mio bagno
SONO UN PREGIO: la diplomazia
SONO UN DIFETTO: la pigrizia
SONO UN SIMBOLO: una stella
SONO UN DIO: cupido
SONO UNA BUGIA: una ogni tanto
SONO UNA SCUSA: scusa se ti ho fatto male
SONO UNA TORTURA: la dieta
SONO UN BACIO: di quelli che si fanno volare

Se torna tra noi tocca a pat
E poi ad Alberto, sperando che gli dispiaccia :mrgreen:

Velvet Goldmine: un cult
giugno 25, 2007

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1998

esce Velvet Goldmine e io me lo perdo. Me ne pento subito amaramente.
Lo vedo molto tempo dopo pensando di assistere alla celebrazione della vita e dell’arte del duca bianco e invece inizio un viaggio che avrei voluto non finisse mai.

A 8 anni dalla sua uscita, mi pare che questo film possa essere considerato un nuovo classico. In effetti è un capolavoro moderno realizzato con pazienza certosina, encomiabile dedizione ed una smisurata quantità di talento. Talento profuso dal regista autore e dagli attori che più che personaggi sono icone, sono madonne russe circondate da oro e luce.
Il casting deve essere stato un percorso mistico alla ricerca di facce e corpi dal carisma strabordante.
Ogni personaggio, infatti, è un mito, un portatore (metà umano e metà divino) della propria importantissima legenda personale.

Citazioni, richiami nascosti, echi, ricordi, mirabolanti invenzioni e la cura di mille piccoli particolari svelati e celati, destinati a molti magari, ma non a tutti. E’ per questo, anche per questo insieme al resto, che la pellicola merita di essere un cult.

Il regista è Todd Haynes. Per interpretare il ruolo della Rock star Brian Slade, fu scelto il semi sconosciuto Jonathan Rhis-Meyers, un attore di una bellezza efebica e conturbante, angelica e passionale insieme. Su di lui la frase: “sulla tua bocca si riscrive la storia” è davvero perfetta.

Rimando a questa critica che vale la pena leggere per intero, soprattutto se si è già visto il film (e naturalmente con questo post intendo caldamente consigliare la visione del film!)

Il messaggio che ha lasciato a me, che non sono esperta né di cinema né di musica (come la maggior parte del pubblico, dunque) è che in alcuni di noi potrebbe esistere una scintilla divina capace di influenzare il corso della storia universale attraverso quella propria e personale. Non si sa se per un disegno totale e superiore o per puro istinto individuale.

La musica e l’arte sono mezzi di trasporto d’eccellenza per la trasformazione, per tutto ciò che chiamiamo cultura o costume.

Velvet Goldmine è la storia di una rock star che non è mai esistita e di tante altre personalità di pura fantasia nelle quali però vivono dei consistenti frammenti di realtà: Si riconosce l’alito di Bowie (che funge da spirito guida per il film), Kurt Cobain, Iggy Pop, Lou Reed, ci sono i doors, i Queen, c’è Elvis, c’è Bob Dylan, forse c’è tutto il sacrosanto mondo della musica nella storia di fantasia di una sola rock star.

Appunto perché certe storie sono proprie e personali, ma finiscono per diventare lo specchio del mondo che le ha generate. Il mondo cambia in effetti, anche se può sembrare che a cambiare siano solo quelli che fanno grandi sogni, chi per disillusione, chi per delusione.

Velvet Goldmine, infine, è un tributo ad Oscar Wilde, un uomo che potrebbe aver vissuto in ogni epoca e che avrebbe potuto dominarle tutte.

La frase: “la vita di un uomo è la sua immagine

Oggi per Domani
giugno 25, 2007

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Lunedì è il giorno del minestrone. Mamma mette a cuocere le verdure a fuoco lento, anzi lentissimo.
Il profumo avvolge la casa tutta intera. Tre piani di vapori saporiti, un preludio infinito.

Lunedì non è così male. Lei fa su e giù per le scale, perde il telefono e passa il tempo a cercarlo. Gli occhiali rotti, persi e cercati anche loro ed i vestiti neri che diventano blu o grigi di tanto in tanto e mi fanno sperare che anche dentro di lei il nero diventi almeno blu o grigio.
Poi va da qualche parte, parla al telefono e chissà che pensa.
Secondo me pensa quasi sempre il contrario di ciò che dice.

Oggi è lunedì e lei si prepara a domani.

Probabilmente mentre guarda le verdure bollire e sente il profumo tutt’intorno nell’aria, pensa al treno da prendere e a quell’ospedale da raggiungere.

Emanuele subirà un piccolo intervento e noi staremo con lui, ma sarà nello stesso ospedale in cui papà ci ha lasciate e lei non ci tornava da allora, non ci è mai più andata. Arrivò con lui in autoambulanza e con lui andò via.
Non vide mai il cortile, gli altri padiglioni: solo la stanza di papà, quel corridoio, la sala d’attesa, la macchina del caffè. Non uscì mai, neppure per una boccata d’aria.

Sono preoccupata quindi, Il suo disagio mi mette a disagio. Lei non darà a vedere nulla, non lo fa mai, ma io conosco i suoi pensieri, sono capace di leggerglieli negli occhi e per quei pensieri, spesso, mi dispiace.

Walking Naples
giugno 24, 2007

Il Napoli torna in serie A e dove va a festeggiare?
Magda Gomes va a Napoli e dove mangia?
Mogol fa un giro a Posillipo e dov’è che si ferma a cena?

Da Rosiello, è ovvio…
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Come loro tanti altri personaggi, famosi e meno, si sono fermati a mangiare la frittura di Rosiello e poi hanno lasciato un segno  sulla parete esterna che da sulla terrazza a strapiombo sul golfo di Posillipo.

Anche noi, che eravamo in sei e disperatamente affamati, non abbiamo resistito alla tentazione e, pennarello nero alla mano, abbiamo firmato la parete.

Mia iniziativa, lo ammetto… del resto sono io quella svaporata del gruppo.
Mi sono tenuta sobria però: solo i nostri nomi e la data… Una traccia nell’eternità.

La gita a Napoli è stata breve, molto calda, ma abbastanza mangereccia da essere promossa a pieni voti.
In oltre ho espresso un desiderio sotto la galleria: tre passi e poi dritta sopra il mio segno zodiacale.
E’ un’usanza napoletana, forse funziona.

The day After (sa – sa – prova!)
giugno 23, 2007

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You’ve got big dreams? You want fame? Well, fame costs. And right here is where you start paying … in sweat.
Che in italiano suonava: “Voi fate grandi sogni, successo, fama, ma queste cose costano ed è esattamente qui che si comincia a pagare… col sudore.”

La verità è che io vivrei per sempre in una puntata di “fame” e Lydia Grant era uno dei miei personaggi preferiti insieme alla portoricana Coco e al nero di Harlem Leroy… pace all’anima sua.

Ieri la brava presentatrice ha fatto il suo lavoro.
Non dico di non essermi stancata e non dico di non essermi emozionata, però alla fine lo spettacolo mi coinvolge sempre più del doverlo presentare.

Quei bambini che saltano, che si rotolano e le ragazzine che cominciano a sembrare davvero delle piccole atlete sono una meraviglia.
Non mi piace invece che ogni genitore applauda praticamente soltanto il proprio figlio, ma come presentatrice dell’ultim’ora, nonostante la scuola Carlucciana, non è che posso andare a dire alla gente chi applaudire e chi no… dovrei essere più Mona Ventura forse.

Un po’ di panico all’inizio e poi tutto scorre liscio come l’olio. Una cosa è certa: il microfono all’inizio non mi funziona mai…

In ogni caso è andata.

Riflessioni: Ho fatto bene a mettere le maniche lunghe. La prossima volta studierò meglio la scaletta. Martina è nata per la ginnastica e tra qualche anno potrebbe essere la nuova Vanessa Ferrari

Riflassioni 2: Grazie Silvia e Fausta per avermi regalato il set french manicure 😀