La mia vita di uomo
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una volè al cuore
novembre 9, 2011
Oggi dopo tanto tempo sono tornata a farmi un giro in libreria e ho speso 40 euro, due libri, 20 euro ciascun libro.
“la mia vita di uomo” di Philip Roth il primo, mi ha colpita subito, non avrei potuto non comprarlo.
Poi mi aggiravo annoiata tra gli scaffali (benché ci fosse un bel po’ di roba interessante ma io dovevo solo aspettare il prossimo treno, perso il primo per una manciata di secondi) e così, per caso, vedevo “Open, La mia storia”, in copertina il titolo e il volto adulto di una star del tennis, Andre Agassi.
Allora è successo qualcosa che non avrebbe dovuto accadere ma chissà, la stanchezza, la confusione di una giornata piena di interrogativi e all’improvviso ho pensato: “lo compro e lo porto a papà”… Un secondo e poi un altro attimo di sgomento, come quando ci si sveglia da un sogno. No, non potevo portarglielo, non posso più portargli nulla e non posso più chiedere la sua opinione.
Dopo tanti anni ancora sono a questo punto. Credo sia una colpa o se non una colpa un limite. Grande.
E l’ho comprato ma non sono riuscita a leggere che la dedica (alla moglie e ai figli) poi mi sono salite le lacrime agli occhi e in un treno pieno zeppo di gente le ho nascoste dissimulando.
Andre Agassi l’ho visto tante volte agli internazionali di Roma, le prime volte era ancora un ragazzino e io ne ero cotta, era forte, irrequieto e aveva un look anticonformista che è stata la cornice perfetta al suo personaggio e alla sua carriera straordinaria.
Ci sono tanti posti che mi ricordano mio padre, la stanza dalla quale scrivo era la sua ad esempio ma i campi dello stadio dei marmi, la terra rossa, le racchette, l’healt club, tutto ciò che è legato al tennis lo rende vivo e presente, reale come le sue scarpe, quelle che ho conservato.